Com’è capitato a molti di noi, iniziai ad immortalare momenti di vita attraverso uno strumento: la macchina fotografica. Un oggetto che attraverso il risultato può animarsi e trasferire su carta quello che noi vediamo in un preciso istante. Negli anni questa mia passione è cresciuta, sentivo il bisogno di dare vita ad un contrasto: animare l’inanimato, rendere visibile l’invisibile ad uno sguardo superficiale. Tutto questo mi ha portato ad intraprendere la strada che tuttora percorro, lo scarto è stato graduale. Diventare professionista mi ha permesso di migliorare la tecnica, acquisendo informazioni e nozioni attraverso corsi e workshop a largo spettro. Sul mio cammino ho incontrato molti professionisti del campo fotografico, ognuno dei quali mi ha permesso di aggiungere dei tasselli importanti nella conoscenza di questo mondo, che nel fermare e sospendere rende immortale.
La fotografia è un’ arte e come tale lascia spazio al soggettivo. Ciò mi ha travolta, ho creato una sinergia tra il mio Essere e quello che vedevo attraverso la macchina fotografica. Gli istanti che precedono lo scatto sono magnetici, l’emozione che deriva da quel “click” è indescrivibile. A questo, che è l’aspetto emozionale, ho affiancato la tecnica: la mia ispirazione da sola non era sufficiente per migliorare le mie basi, quindi ho scelto di affiancarmi a professionisti di livello. Ho fatto scelte mirate, rischiando, ma il coraggio mi ha sempre premiata.
Ogni giorno per me è un nuovo inizio, consapevole che non esiste un traguardo. Sono sempre in corsa e sempre pronta ad assaporare quello che deriva da uno scatto fotografico.
Questo lavoro/arte mi ha permesso di conoscermi e di esprimermi al cospetto dl mondo.
“La fotografia è un atto di conoscenza, è possedere quello che senti. Usi l’esterno, usi il mondo, per significare quello che sei, che rappresenti. Infatti, quello che si fotografa non è quello che vediamo, ma quello che siamo. Al mondo si scopre solo quello che ci portiamo dentro. Quando vado a fare una foto, vado a prendere, vado a specificare quella che è la mia testimonianza. Vado a trovare, non a cercare, so già cosa cerco. Il racconto di ciascuno è soggettivo”. (Franco Fontana)
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